1. |
Il dolore degli altri #1
01:48
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Il dolore degli altri
non mi sta in mano
e nemmeno in gola
più che altro sta nel petto
nella sua memoria
luogo schivo
che fa stazione
che scartavetra le fughe.
Chandra Livia Candiani, da Fatti vivo ©2017 Giulio Einaudi editore S.p.A., Torino
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2. |
Moltitudini
07:39
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poiché ciò che, infreddoliti, né io né te capiamo,
è ben oltre le nostre speranze, forse
è vero amore, disse la cornamusa
congelandomi. Mentre in lente volute le note parlavano senza paura
io chiusi gli occhi e cantai lentamente, una stretta
nel pulsare di tutte le moltitudini.
Nell'udire certe dissonanze al lento chiaro di luna, Amelia Rosselli in Sleep
© 1992, 2020 Garzanti s.r.l., Milano
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
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3. |
Mio disperato tempo
04:10
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Non penso dunque sono e non amo
dunque sono e non spero non agisco e non sento.
Vuoto in fronte e alle spalle. Non sono dunque sono:
dunque sono tua figlia, mio disperato tempo.
Ergo Sum, in Margherita Guidacci, Le poesie © 2020 Editoriale Le Lettere ‒ Firenze
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4. |
Verbiare
12:10
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è l'idea che mi sai
che mi trovo
il fuoco spesso
affranto.
Perché
critille di rame
quando
brilla
E Mariana
che lo cura
senza sapere
come
non so cosa
sono, a volte,
ma un suono
lo sento.
Paola Loreto, da L’acero rosso © 2002 Crocetti Editore, Milano
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5. |
Chimera
08:24
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Ma se dalla tua vacuità
non esce alcun amore, io non resto, allargate
le braccia al sole, allargate le tue braccia
senza amore. Abbracciata io l’avea in un abbraccio
senza amore, in una notte senza fondo, senza
fondo d’amore. Ed io ti chiamo ti chiamo ti chiamo
sirena, ci sono solo. E tu suoni e risuoni e
risuoni e risuoni o chimera. E perciò io ti chiamo
e ti chiamo e ti chiamo chimera. E io ti chiamo e ti chiamo
e ti chiamo sirena.
Ma se dalla tua vacuità, Amelia Rosselli tratto da La Libellula, in Le Poesie
© Garzanti Editore s.p.a., 1997
© 2004, Garzanti Libri s.p.a., Milano
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
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6. |
Questo tempo
11:59
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questo tempo s’interrompe è
lana
bianca che cade dalle mani
non si chiude
il vestito
la sabbia nella mente
ha formato la perla
e non ha luce
questa massa non ha capsula
cola come acido radifica
in questo corpo s’interrompe
si rannicchia.
Laura Pugno, da La Mente Paesaggio © Perrone Editore 2010, sezione Madreperla
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7. |
Piegare le ali
07:51
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Piegare le ali
distendere le ali
sprimacciarsi
becchettare
buttarsi all’aria
posarsi
mettere il capo sotto l’ala
abbandonarsi
al governo del vento
contrastare l’ora del buio
con stracci di voce
nell’aria blu.
Farsi un nido
ramo su ramo
filo per filo
abbandonarlo
migrare
tornare
fissare un punto in aria
chinare il capo
aprire il becco
aspirare
il cielo
disobbedire agli angeli
e agli astronauti
farsi terra e polvere
giù giù
restituirsi
a vermi erba e assenza
di gravità:
leggero leggerissimo
chi cade.
Chandra Livia Candiani, da Fatti vivo ©2017 Giulio Einaudi editore S.p.A., Torino
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8. |
Legno sardo
02:41
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Tutta capovolta
ti sei nata,
dal mogano dell'isola.
Distorto ma non rotto
il legno scuro.
Dai nodi
ti si vede la fatica,
e il male.
Paola Loreto, da L’acero rosso © 2002 Crocetti Editore, Milano
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9. |
Essere luna
06:31
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Essere luna. O il mare
che si dibatte e rotola alla riva,
con immenso rumore; e strane barbe
avvolge alla sua faccia, e par che levi
in esse il suo dolore. Esser la spiaggia
fredda che i passi
sente del mare sopra il petto, e il tuono
della sua voce la colpisce e il pianto
l'acceca, e corre
nel cielo che si spegne, entro la luce
morente corre, e par che pace n'abbia.
Esser vorrei tutto quanto delira,
tutto quanto sommosso
è dal dolore, quanto scoppia d'ira,
quanto s'agita brama infuria accende
e pazzo piange.
Anna Maria Ortese, da Il porto di Toledo © 1998 Adelphi Edizioni S.p.A. Milano
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10. |
Il dolore degli altri #2
01:40
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Il dolore degli altri
non mi sta in mano
e nemmeno in gola
più che altro sta nel petto
nella sua memoria
luogo schivo
che fa stazione
che scartavetra le fughe.
Chandra Livia Candiani, da Fatti vivo ©2017 Giulio Einaudi editore S.p.A., Torino
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Arrigoni Caputo Battaglia Di Battista Siena, Italy
"QUESTO TEMPO" is the result of two years of research focused on the dialogue between music and poetry, in particular
between musical improvisation and pre-existing lyrics. The project was born within SJU (Siena Jazz University) and in particular within the "Laboratorio Permanente di Ricerca Musicale" coordinated by the pianist
Stefano Battaglia.
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